Quando la Morte bussa alla porta, non Le si può scappare

Eccoci, come quasi tutte le sere Alek stava chiudendo gli scuri del negozio dove lavorava. Distrattamente fischiettando; normalmente alle undici di sera, lui il solito dipendente che fin tanto che non termina un lavoro non si sente mai soddisfatto. La classica persona ligia al lavoro, solamente per non avere il pensiero del lavoro una volta arrivato a casa, anche se ogni tanto il pensiero ritornava chiedendosi – …ho risposto in modo corretto? sono stato esemplificativo?…- le solite domande. Quando, colto alla sprovvista, tutti i campanili di Venezia cominciarono a battere le undici di sera, trasalì, sentiva nell’aria qualcosa di strano ed insolito – una sensazione che gli fece raggelare la pelle nonostante era vestito pesantemente. Si volse verso il Canal Grande, notando che un Drifting nero stava sfrecciando a tutta forza in mezzo al canale, si faceva faticava a vedere, anche se le onde erano molto evidenti, successivamente vide una gondola rossa che risplendeva di una luce strana passare silenziosamente nella scia del motoscafo.

Atterrito corse dentro il negozio con il cuore che gli batteva all’impazzata, si chiuse la porta dietro di lui, e nel silenzio più totale sentì uno schiocco secco provendire dall’ufficio dove accoglieva normalmente i clienti, corse in quella direzione e vedere ma, non c’era nessuno, eccetto un tricorno veneziano appoggiato sulla sua scrivania, si girò sentendosi accapponare la pelle, e sentendo freddo…e la vide, sottile, elegante come non mai e leggiadra, si rivolse a lui e gli disse – Alek, da questa sera tu sei mio! – attonito lui disse – Mia signora come vuoi – e sparirono nella notte lasciando una leggera nebbiolina che invase tutte Venezia, la gente non capì mai cosa fosse successa quella notte.